lunedì 5 settembre 2011

Trattative rinnovo ACR: proclamato lo stato di agitazione

Il Consiglio Regionale SNAMI Lombardia, nella seduta del 2 settembre 2011, ha deliberato di proclamare lo stato di agitazione della categoria dopo aver appreso quanto "proposto" e poi attuato da Regione Lombardia in merito al rinnovo dell'A.I.R.

Come noto, Regione Lombardia ha sospeso, in pieno agosto e con atto unilaterale, le indennità relative al pagamento SISS, al governo clinico, all'aumento degli orari di studio, all'aumento degli orari del personale di studio, agli incentivi (peraltro ridicoli!) su ADI e ADP. Ha inoltre minacciato di sospendere il pagamento delle reti (e delle associazioni semplici). Si tratta di atti senza precedenti e di grave turbativa della trattativa, evidentemente posti in essere per ingenerare panico e scompiglio nei Medici di Famiglia al fine di indurre "qualcuno" (parecchio più debole di noi) a firmare un ACR pesantemente in pejus.

SNAMI non si fa e non si farà impaurire da questi "mezzucci", né dal livore diretto contro i Medici di Medicna Generale, né dai proclami di "guerra" della Direzione Generale. La categoria, fanalino di coda rispetto al resto d'Europa (e d'Italia!), ha già lasciato sul terreno moltissimi denari con il blocco per ben quattro anni delle trattative a livello nazionale, tenendo conto che il Medico Convenzionato deve continuare a comprare, a costi crescenti e di mercato, quei beni e servizi che gli consentono di lavorare e di dare un servizio di qualità ai pazienti. Non è quindi più possibile sottoporre questi professionisti ad ulteriori sacrifici.

Seguiranno inevitabili numerose e reiterate iniziative di carattere sindacale, pur dopo i passaggi prescritti dalle vigenti normative. Nel frattempo e nell'attesa di atti di maggior impatto, ribadiamo il consiglio a tutti gli iscritti di lavorare solo secondo quanto previsto dall'ACN comunicando da subito la sospensione di tutti quei sevizi aggiuntivi che finora erano stati pagati da Regione Lombardia.
il Presidente Regionale SNAMIDott. Roberto Carlo Rossi

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