venerdì 21 dicembre 2012

SNAMI SI RIVOLGE DIRETTAMENTE ALLA POLITICA. INCONTRIAMOCI PER PARLARE DELLA MEDICINA GENERALE.


“Il governo tecnico con la legge Balduzzi ha bombardato il nostro comparto.

Tutto è sanabile, ma non aspettiamo che sia troppo tardi, basta avere la forte volontà di volerlo fare”
 
Il sindacato autonomo si rivolge ai politici Italiani, nessuno escluso, perché si apra un dialogo da subito per affrontare e contenere le disfunzioni che deriverebbero al sistema sanitario nazionale se venissero applicate le norme della disastrosa legge Balduzzi. Il sindacato Snami ha iniziato in questi giorni sul proprio sito web nazionale un dibattito aperto a tutti e che andrà avanti sino alla fine del mese sulle soluzioni possibili per contrastare la fine della medicina generale che il governo appena dimessosi ha posto in essere e che qualcuno ha salutato con entusiasmanti assensi.
Angelo Testa, Presidente dello Snami< Dobbiamo far capire che non si risolvono i problemi con la decretazione d'urgenza in sanità, che la mancanza di concertazione e confronto non pagano e portano a risultati disastrosi, che senza soldi non si possono rinnovare i contratti e che razionalizzare e migliorare non vuol dire rifondare, termine tanto caro a qualcuno, che applicato al contesto dei nostri tempi ha il significato concreto di distruggere. Le numerose mail che ci sono arrivate in questi tre giorni trascorsi dall'inizio dal dibattito proposto sul nostro sito web ci fanno percepire l'inquietudine dei colleghi, qualche volta lo sconcerto, la consapevolezza delle precise responsabilità di chi ha voluto tutto ciò, ma soprattutto la voglia di reagire.
Abbiamo pensato di incontrare la politica che si appresta alla campagna elettorale per le prossime elezioni per rappresentare le nostre esigenze che in buona parte coincidono con quelle dei nostri pazienti: prima di tutto scongiurare la fine della medicina generale e sicuramente lavorare insieme per migliorarla. Consideriamo la parentesi Balduzzi breve e degna di cadere presto nel dimenticatoio. Sta a noi, agli altri sindacati sani, alla società civile ed al mondo medico far capire alla politica che solo gli stupidi non cambiano idea e che il modello di cure domiciliari volute dal governo tecnico è inapplicabile e dannoso perché figlio del pressapochismo e della non conoscenza delle problematiche del comparto perché nascono dal “non vissuto” sul campo dei consigliori del ministro che non esercitano la professione reale da anni.>
Conclude Angelo Testa <Ripartiamo dall'idea che bisogna contrastare una sanità a due velocità, una per i ricchi e una per i poveri e dalla forte consapevolezza che molti vorrebbero “sguazzare” in un falso rinnovamento in cui assicurazioni, finanziatori e mutue private farebbero affari sulla testa dei pazienti e dei professionisti che oggi mandano avanti decorosamente il sistema sanitario nazionale. Questo diremo ai politici e ribadiremo loro che i Medici se lo ricorderanno quando andranno a votare!>

venerdì 7 dicembre 2012

APERTURA PREFESTIVI: ATTENZIONE ALLE INTERPRETAZIONI DI COMODO

 
Dopo la comunicazione ASL questo pomeriggio, ci giungono interrogativi sul comportamento da attuare nei prossimi giorni prefestivi, in merito all'obbligo di tenere aperto lo studio.

A prescindere da ogni interpretazione "di comodo", suggeriamo di attenersi rigorosamente a quanto stabilito dalle norme:

Per chi non ha aderito al fondo di Qualificazione dell'offerta previsto dall'AIR
in vigore fino al 31dicembre 2012,vale quanto previsto dall' ACN per qualsiasi giorno prefestivo che preceda o meno più giorni festivi.

Ovvero:
 
 

Quindi, chi di norma svolge attività ambuatoriale al mattino in quel giorno della settimana, anche se nella data in questione è prefestivo, deve effettuare attività ambulatoriale . Il comma 7 dell'art. 47 non prevede che il medico sia obbligato a svolgere la consueta attività ambulatoriale nei consueti orari.

prevede che il medico svolga " attività ambulatoriale", che di norma viene svolta su prenotazione.
Nei giorni prefestivi è attivo anche il servizio di Continuità Assistenziale.


Per chi ha aderito al fondo di Qualificazione dell'offerta previsto dall'AIR
in vigore fino al 31dicembre 2012,vale oltre che quanto previsto dall' ACN per qualsiasi giorno prefestivo, quanto previsto dall' AIR in questione.

Ovvero:


Quindi, nel giorno prefestivo che precede più di un giorno di festività, ( 7 dicembre e 24 dicembre pp.vv..) il Medico che ha aderito al fondo di qualificazione dell'offerta (quota A e/o Quota B) deve aprire lo studio.L'art. 3 dell' AIR non prevede che il medico sia obbligato a svolgere la consueta attività ambulatoriale nei consueti orari.

Prevede solo che il medico apra lo studio.

Ricordiamo che l' attività ambulatoriale, secondo l'ACN, di norma viene svolta su prenotazione, e nei giorni prefestivi è attivo anche il servizio di Continuità Assistenziale.

La circolare Regionale "esplicativa" del 17.01.12
recita:


Tale "dettato" non fa parte di alcun accordo né di alcun contratto. E solo un "desideratum" della Regione Lombardia che ritiene di poter integrare unilateralmente quanto concordato (da altri), aggiungendo incombenze non previste con una circolare "esplicativa".

Pertanto non vi è alcun obbligo di rispettare i normali orari di apertura per il giorno della settimana in cui cade il prefestivo che precede due o più festività (7 dicembre e 24 dicembre pp.vv.) ma, solo per chi ha aderito al fondo di qualificazione dell'offerta, l'obbligo di tenere aperto lo studio, anche se di norma un quel giorno della settimana non effettua attività ambulatoriale al mattino.

Il Medico è libero di aprire lo studio solo al mattino, informando opportunamente gli assistiti del cambio provvisorio di orario, anche se abitualmente in quel giorno effettua attività nel pomeriggio.

giovedì 6 dicembre 2012

APOCALISSE DELLA MEDICINA GENERALE


GRANDI PROVE DI APPLICAZIONE DELLA LEGGE BALDUZZI

Snami boccia senza appello il diktat delle regioni e denuncia l'autore ed i correi dello scippo agli stipendi dei medici di famiglia. “Saremo costretti a licenziare le segretarie. Da subito stato di agitazione permanente”

Durissima presa di posizione dello SNAMI dopo che dalla stampa emergono indiscrezioni che le regioni hanno emanato una bozza di indirizzo per la Sisac dove esplicitano le loro condizioni per l'applicazione del decreto Balduzzi. Angelo Testa, Presidente Nazionale del sindacato autonomo <Come stiamo denunciando da tempo si sta paventando un epilogo amaro per la medicina generale e le cure primarie. Non più "solo" cambiamenti peggiorativi ad isorisorse, ampiamente annunciate e paradossalmente gradite dai soliti dirigenti sindacali, ma addirittura tagli importanti agli stipendi dei medici del territorio. Secondo Domenico Salvago, Addetto stampa Nazionale dello Snami, non bisogna cessare di sottolineare in tutte le sedi e in tutte le maniere possibili che c'è chi ha voluto questo scempio. Un ministro che senza alcuna concertazione e con evidente scarsa conoscenza della medicina generale che promulga cambiamenti impossibili perché senza alcun finanziamento, un sindacato che plaude ad un decreto che prevede irrealistiche forme di assistenza con medici-marziani stakanovisti e con il dono dell'ubiquità e, dulcis in fundo, le regioni, a cui non sembrerà vero di porre condizioni capestro: esclusività del rapporto di lavoro e taglio economico delle indennità percepite dai medici a vario titolo>. Salvatore Santacroce, Vicesegretario Nazionale <I nostri emolumenti comprendono più voci che corrispondono alla articolazione della nostra attività. Nel tempo i nostri accordi nazionali e regionali hanno previsto una serie di istituti per migliorare l'assistenza ai cittadini. Forme associative di vario livello per cui i medici hanno investito nel tempo energie e parte dei loro stipendi per creare gruppi e reti per una più organica e capillare migliore organizzazione, per un'assistenza sanitaria di qualità. Ora, dopo che i Colleghi hanno investito dei soldi solo parzialmente rimborsati da quelle indennità, che oggi la Parte Pubblica vorrebbe cancellare con un colpo di spugna, si innesta una retromarcia dequalificante per il livello di assistenza al Cittadino. Tra le altre indennità sparirà anche quella informatica e quella per la segretaria. Saremo costretti a licenziare migliaia di segretarie in tutta Italia perché i nostri stipendi, ormai all'osso, non ci permetteranno di avere personale di studio dipendente.> Conclude Angelo Testa <Lo Snami denuncia gli stravolgimenti delle cure primarie normati e voluti da un Ministro nonostante le regioni abbiano ribadito più volte che non hanno i soldi per finanziare le necessarie strutture che quindi si vorrebbero porre a carico economico dei Medici. Denunciamo le gravi responsabilità di chi si è sempre dichiarato favorevole al decreto Balduzzi, primum movens delle prossime decurtazioni degli emolumenti dei medici di medicina generale. Lo Snami proclama da subito lo stato permanente di agitazione dei propri iscritti ed invita tutti i Colleghi, anche non iscritti, ad aprire gli occhi sulle responsabilità personali di chi ha contribuito colpevolmente al degrado a cui oggi siamo arrivati e li invita a partecipare alla lotta per salvaguardare la nostra dignità di Medici e conservare il nostro posto di lavoro.>